Urban Exploration Photography: il nostro community member Cavva

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L'Urban Exploration Photography, o urbex, è una pratica sempre più diffusa nel mondo della fotografia: consiste nell'esplorare luoghi abbandonati per immortalare il loro fascino evocativo, misterioso e decadente. Luoghi non luoghi, che per qualche attimo riprendono vita, tornando a rievocare con forza antiche memorie di un lustro ormai perso.
Tra i membri della nostra community, @cavva sembra esser particolarmente avezzo a questo genere, come ci racconta in questa intervista.

Ciao! Potresti presentarti alla community e raccontarci della tua passione per la fotografia?

Mi chiamo Matteo, 40 anni, e, nel bene o nel male, ho sempre fotografato. Come tutti ho iniziato da piccolo, guardando i "grandi" fare le foto, mentre noi bambini non potevamo neanche avvicinarci alle macchine fotografiche. Macchine analogiche (c'erano solo quelle), grosse e pesanti (almeno sembravano), e tutti quei rullini. Al limite si poteva giocare con i porta rullini, al limite...Mio padre fotografava, mio zio faceva il fotografo e stavo interi pomeriggi a vederlo lavorare sui negativi. Poi la prima macchina. Sempre analogica e assolutamente manuale. Prime foto, primi scatti .
Più avanti, come tutti, prima digitale. Tanti scatti, tante foto. Passione, poca. Mancava però qualcosa....Manca il rullino, semplice no??? E allora mi è tornata la voglia di recuperare una vecchia Minox 35 GT di mio padre, ferma da una vita.Rimessa in forma era ora di andare e fotografare. Il mondo Lomo è venuto di conseguenza. La voglia di provare il medio formato, e allora vai con una Diana F e la voglia di una vecchia Smena, affascinante quanto pesante.
Dopo un po' si incomincia a guardarsi intorno con occhi diversi. Si inizia a cercare possibili scatti, angoli interessanti della propria città come di qualsiasi posto dove ci si trovi.

Da quanto tempo scatti su rullino?

Sono oramai diversi anni che uso solo macchine analogiche. Come trasmette certe atmosfere la pellicola, non c'è digitale che tenga. Oltretutto non sopporto l'estremo utilizzo della rielaborazione post posa del digitale. Si è appiattito il gusto. Metti un paio di filtri, giochi sulla profondità di campo e tutte le immagini appaiono uguali. A tanti piace così. A me no. Non per essere snob, anzi. La foto deve riflettere la realtà.

Abbiamo notato come il filo conduttore delle tue foto sia l’abbandono: spesso infatti nella tue lomoHome compaiono serie, in bianco e nero, di luoghi ormai senza vita. Come mai questa scelta?

Tantissimi miei scatti hanno per oggetto edifici abbandonati, in disuso, ex fabbriche o edifici ormai ridotti a ruderi. Questi luoghi mi hanno sempre affascinato, sembrano nati per essere fotografati.
Per tanti si tratta di luoghi senza vita, non-luoghi. Non penso sia così. Magari saranno in disuso, decadenti e pericolanti ma raccontano una storia, hanno tanto da dire. Dobbiamo pensare che pochi o tanti anni fa erano vivi, pieni di gente, di lavoro e di rumore. E poi spesso e volentieri hanno strutture splendide. Imponenti. Architetture che oggi facciamo fatica a trovare. Il bianco e nero rende benissimo questi luoghi, forse meglio del colore, rende l'atmosfera, bloccando il luogo in un tempo indefinito.
E poi diciamolo, per noi fotografi amatoriali, il bianco e nero aiuta a nascondere tanti piccoli difetti. . .

Raccontaci dei tuoi scatti: come scegli la località? Vai da solo o in compagnia?

Trovare i luoghi giusti è tanto difficile quanto semplice. Ogni città, paese o quartiere ha edifici abbandonati. Possono essere chiese, grandi fabbriche o piccoli distributori di benzina. Tutti ormai vuoti e abbandonati a se stessi. Non ci rendiamo conto della velocità del decadimento di un luogo una volta lasciato a se stesso . È impressionante.
Il difficile viene quando si vuole trovare qualcosa di bello (ho un concetto di bello un po' particolare...).
Internet ci viene in aiuto e allora si cerca tramite siti specializzati. Basta digitare "urban exploration" o "urban exploring" e si apre un mondo! Non resta che andare allora!
Sbagliato. Non si trovano indirizzi precisi e allora bisogna informarsi e studiare bene i luoghi, le mappe (altra mia passione) e, cosa più importante , le difficoltà che si possono trovare. Si parla di edifici abbandonati, pericolanti e spesso chiusi al pubblico. Insomma, non è che si può andar lì, parcheggiare davanti e entrare indisturbati.
E poi con chi ci si va? Prediligo essere da solo, per diversi motivi. Il primo è che la fotografia è bella quando si fa con persone con la stessa passione, la seconda è che se ci fosse un qualche pericolo, non vorrei farlo correre ad altri per colpa mia. Ma quando si trova il giusto compagno di avventure è bellissimo! Anzi, diciamo la giusta compagna di avventure.

Cosa provi quando sei lì? Cosa vuoi trasmettere tramite questi scatti?

Quando mi trovo in certi spazi mi piace, mi diverto, vorrei vedere e fotografare tutto! Sinceramente non voglio trasmettere qualcosa con i miei scatti. Non si fotografa per gli altri, ma per se stessi. Per riguardare le foto e ripensare ai luoghi visitati, ricordarsi la giornata. Ti viene la voglia di tornarci, fotografare quello che non hai preso. Rivivere i momenti.
Queste sono emozioni che la fotografia aiuta a sentire.

C’è qualche fotografo particolare a cui ti ispiri?

Non credo e non voglio essere così presuntuoso da dire che mi ispiro a qualche fotografo. Sono diversi però quelli che mi piacciono. Come i coniugi Becher, Berengo Gardin, Man Ray, Hein Gorny. In realtà mi piacciono tantissimo anche i lavori di Lachapelle, distanti anni luce da quelli degli autori appena citati, ultra rielabolati certo, ma opere uniche dove tutto deve essere esagerato e amplificato. Che si tratti del colore, della posa o dell'effetto. E perfette dal punto di vista tecnico. La fotografia è bella per questo, è trasversale e immediata. Oggi noto un ritorno importante a livello di mostre e eventi incentrati su questo.
Ho la fortuna di visitare spesso la Fondazione Mast di Bologna, da non perdere assolutamente, dove vengono fatte ottime mostre sulla fotografia industriale. La consiglio a tutti gli appassionati!

Dunque scatti solamente per te stesso?

Per me stesso certo. Ma è chiaro che poi abbiamo la voglia di far vedere i nostri lavori agli altri, e in questo il sito Lomography è eccezionale! Tutte le volte che abbiamo un nuovo like in una foto, un messaggio di complimenti, avere la LomoHome della settimana o la foto del giorno è sempre emozionante!

Abbiamo notato tantissimi scatti di Berlino, è la tua meta di urbex photography preferita?

Ormai più di 10 anni fa ho fatto il mio primo viaggio a Berlino. Lo ricordo benissimo, è stata una settimana in agosto. Mai avrei pensato prima di partire di potermi innamorare di una città! Ma così è stato. Ci sono stato già oltre una dozzina di volte per brevi o lunghi periodi.
Berlino e la fotografia sono un connubio perfetto, è impossibile non rimanere affascinati da questa città come è impossibile non volerla fotografare. Tanti dicono che è facile fotografare Berlino, forse è veramente così, ma non mi interessa. Berlino è bella da visitare, è bella da fotografare, è bella da vivere.

Naturalmente quando si parla di urbex photography Berlino è una delle mete preferite. La sua storia ci ha lasciato una quantità veramente ampia di edifici oggi in condizioni di abbandono che mantengono un fascino incredibile! In tutte le strade riusciamo a trovare angoli e inquadrature che meritano uno scatto. Sono riusciti a fondere il passato con il moderno in un modo perfetto. Troviamo ampie strade con edifici residenziali veramente splendidi, di epoca passata, accanto a edifici ultramoderni, ma basta girare l'angolo per trovare una vecchia fabbrica di mattoni rossi. Questa può essere riconvertita o può essere in stato di abbandono ma sembra perfetta per dov'è.

Tante sono le zone dove poter trovare esempi di archeologia industriale. Lungo la Sprea, tra An der Michaelbrücke e Alt-Stralau, c'è l'imbarazzo della scelta! Come su Köpenicker Strasse. E giù fino allo Spreepark oltre Treptower Park. A Friedrichshain è molto bella la riconversione di vecchi edifici e fabbriche lungo Revaler Strasse. Ma anche più a nord, verso Pankow o a Prenzlauerberg, assolutamente il quartiere più bello di Berlino! Si fa davvero fatica a dire quali possono essere i posti giusti, che sia lo scintillante Mitte, il più alternativo Kreuzberg o l'elegante Moabit....Una menzione a parte però va fatta per Teufelsberg, ex base radar americana ai tempi della Berlino divisa. Mai visto un posto più incredibile! Sembra di vivere un film.

Grazie a Matteo per aver condiviso con noi suoi pensieri!
Visitate la sua LomeHome per vedere altri suoi lavori, mentre qui potete dare un'occhiata ad un suo progetto di design. Per leggere altri consigli di Matteo su Berlino potete visitare il sito Internet dedicato.

written by lomosmarti on 2016-11-08 in #news #people #industrial #urbex #bianco-e-nero #fotografia #berlino #urban-exploration-photography #brutalista

4 個留言

  1. cavva
    cavva ·

    Bello!!! @ILCONTRARIODIME dove si trova?

  2. steamtug1959
    steamtug1959 ·

    Complimenti !!!!! Anche a me piace Bianco&Nero e questo Tipo di Fotografie e mi piacono anche Attrezzature vecchie per fare le Foto www.lomography.it/homes/steamtug1959/albums/2068256-lomo-tr…
    Sta sera mi guardo con piu calma le tue Foto, ci si vede on Line, Ralph

  3. cavva
    cavva ·

    Grazie @STEAMTUG1959

  4. cavva
    cavva ·

    Grazie misteriosa @ninaesinclair

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